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MOTS SUSPENDUS

Performance

Aprile 2015, FamaciaWurmkos - Milano 

In occasione di WAM (Wurmkos Amici Miei), Antonio Maniscalco propone una rivisitazione del lavoro che presentò nel 1994 nell'ambito di “Ex O.P. Paolo Pini”. Allora installò, lungo le mura di cinta dell’Ospedale Psi-chiatrico decine di Mutofoni “apparecchi dal funzionamento 

prevalentemente acustico per l’amplificazione di quello che non viene mai detto”, come lui stesso li definì.

 

La mostra vede due riproduzioni fotografiche scattate dall’

artista – che mostrano i vent'anni che separano il momento dell’installazione originale ad oggi, più precisamente all’estate passata quando l'artista è andato a perlustrare quel giardino, ormai trasformato in selva, per vedere cosa rimaneva dell'installazione.

 

Un solo Mutofono è sopravvissuto al tempo, ai vandalismi e alla natura.Ritrovato con la bocca non più rivolta al muro, ma verso l’interno del parco. Perché il tempo trasforma le cose, cambia le direzioni. Ed è questo ultimo Mutofono ad essere esposto, sradicato dal contesto originale e 

ripiantato nello spazio espositivo, volutamente lontano dai muri, finalemente libero di comunicare.

 

Il giorno dell'inaugurazione, lo spazio era avvolto dalla installazione sonora del compositore Angelo Petronella. 

 

Per il finissage della mostra i danzatori della compagnia LD’A Linea d’Aria propongono una performance 

creata appositamente, inspirata al concetto originale  

dell’opera di Antonio Maniscalco. Attraverso il movimento, reinterpretano quelle urla trattenute, parole rimangiate, 

frasi sottintese, censurate silenziose, mute o ammutolite

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